giovedì 13 gennaio 2011

Scampata alla morte...

L'8 gennaio ho avuto un incidente, poche ore dopo aver scritto il mio addio per Assunta.
Trauma cranico, contusioni ovunque...
Mi hanno raccontato cosa è successo, io non ricordo niente di quella serata, non ricordo di essere uscita, di aver parlato a lungo con Marco seduti su una panchina di fronte al mare, dell'ubriaco che ci ha investiti.
Sono tornata in me all'alba, dopo almeno 7/8 ore di delirio. Hanno detto che non ho mai perduto conoscenza, ma non ricordo nulla delle radiografie, delle visite, della tac...buio totale.
La notte prima sognai di essere in una casa antica, con le pareti decrepite e la carta da parati stracciata e cadente. Le mura e le porte alte erano macchiate di sangue e sulla porta della stanza in cui credo avrei dovuto alloggiare, c'era una chiazza di sangue più grossa che ribolliva come l'acqua in una pentola. Poi mi sono voltata e sul letto, coperto di lenzuola sudicie e scure, c'era un'enorme croce di legno costruita con spago e pali. Altre croci erano intagliate ovunque...sembrava una visione demoniaca.
Marco mi ha raccontato che siamo usciti verso le 4 del pomeriggio, e alle 5 e qualcosa siamo stati investiti da un'ubriaco, proprio fuori al Porto di Napoli. Marco credeva che fossi morta...
Mi hanno portata all'ospedale e sono ritornata in me a poco a poco, mentre ripetevo sempre le stesse cose e chiedevo di vedere Marco.
La mia unica gioia è stata quella di vederlo in piedi: lui almeno stava bene!
Mamma e Marco mi hanno vegliata x tutta la notte. Marco non poteva restare in camera, e allora andava avanti e indietro nel corridoio, e ogni tanto si fermava sulla porta, e allora io alzavo una mano per salutarlo. Non immagina neanche quanto ho apprezzato la sua vicinanza, la sua costanza...
Domenica pomeriggio sono tornata a casa. Ho dormito molto, ho ancora dolori dappertutto.
Ogni mattina stiamo andando in qualche ospedale per appurare che va tutto bene e per poter avere il necessario per l'assicurazione.
Mi sento stanca, fragile.
Mi sento sola perchè da quando è successo, Marco è cambiato.
Credo si senta in colpa in qualche modo, a stento mi guarda negli occhi.
Sono molto triste perchè fra il lavoro, gli assicuratori e gli ospedali, non mi sta vicino quasi per niente, e quando glielo faccio notare dice che non è vero e finisce per allontanarsi di più.
Mi sono ripromessa di non chiamarlo più, di lasciargli il suo tempo.
Non so se si sia reso conto che siamo stati miracolati, non so se abbia avuto paura di perdermi nè se adesso sono proprio le paure che ha provato a divorarlo, fatto sta che mi faccio da parte e non lo cerco più. Non cercherò abbracci, sorrisi, carezze, parole...
Solo quand'è a lavoro sento che la sua voce è distesa, e allora è meglio che dedichi il suo tempo ad altro anzichè a me.
Lo sento distaccato, la sua mente è lontana, ma io da oggi ho smesso di fare domande e di chiamare.
Io da oggi sono ufficialmente depressa e ho bisogno di chi mi tira su, non di chi mi fa sentire sola.
Non lo cercherò, non lo chiamerò, sarà lui a telefonarmi...niente più messaggi, perchè lui ha bisogno di rilassarsi, forse di stare un pò da solo con se stesso, mentre io ho bisogno di affetto.
Non voglio niente. Domani ancora ospedali e visite, visite e ospedali.
Sono sorti problemi per il diploma e per l'università e ormai sono stanca di pregare dio che non mi ascolta.
Mi lascio trasportare là dove le onde mi vogliono portale.
Non parlo più...

5 commenti:

  1. E se invece di distanziarvi ancora di più.... non cercaste, insieme, di parlare, piangere insieme, magari, accendere un cero insieme? Unirvi attraverso una comune esperienza, un comune trauma e dolore? Ti abbraccio

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  2. Ciao,sarei un ipocrita a dirti che forse doveva succedere.
    NON DEVE MAI SUCCEDERE UNA COSA DEL GENERE.
    Anche se non ti conosco,sono contento di leggerti ancora.Che tu possa crederci o no ho fatto un sogno abbastanza drammatico quella notte oggi lo posto sul mio blog qui.
    La data è del 9 gennaio ed è riferito alla notte tra l'8 e il 9.
    IO non credo alle coincidenze.
    In ogni caso ,secondo il mio modesto parere comincia a cogliere l'occasione per guardarti dentro un attimo e vedere cosa vuoi davvero.
    Un abbraccio.

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  3. Io non ti conosco, ma so una cosa. Comunque siano andati i fatti hai avuto un'altra possibilità e non devi arrenderti, non devi deprimerti devi attaccarti alla vita che hai con i denti, non lasciarla andare via.

    Marco credo sia la persona che ami e che ti ricambia, su questo ti dico che ci sono persone molto più "vecchie" di te che non hanno mai conosciuto la bellezza di amare qualcuno che ricambia facendoti migliorare un pò la vita, quindi, comunque vada, maglio rimorsi che rimpianti, fai quello che ritieni, ma se lui conta davvero per te, non perderlo senza fare tutto quello che puoi per evitare che se ne vada, se il suo comportamento è nato da questo incidente allora non ti arrendere al suo allontanamento e parla con lui.

    Ti abbraccio e ti chiedo di non odiare una città che può essere meravigliosa, le cose brutte accadono ovunque.
    Le cose miglioreranno presto, ma tu cerca di non perderlo e tieniti stretti gli amici veri, ascoltali e non partire dal principio che nessuno possa capire, ma bada a chi tenta comunque di farlo, anche se non sempre riesce.

    Un bacio

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  4. Mia cara, mi spiace di quanto ti è accaduto: immagino come puoi sentirti. Non pensare che Marco si sia allontanato: è probabile che sia stato molto in tensione al momento dell'incidente e che ora ne risenta: ma sono certa che vi ritroverete. Stai bene cara: pensa che Dio ti è stato molto vicino. Un abbraccio grande...ma non voglio farti male.

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  5. Ringrazio tutti per i commenti che mi hanno lasciato...ma soprattutto ringrazio Paola che ha colto nel segno: Marco è teso, è spaventato, io l'ho capito e non lom lascerò solo...

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