giovedì 4 febbraio 2010

Ma perchè continuo ad avere così maledettamente bisogno di te?
Vorrei dimostrarti che sono forte, che sono felice, che sto bene e invece piango e metto il broncio, e questo nodo in gola mi soffoca...sono morbosa...e questa cosa la detesto!
So che in fondo in fondo ti metto nervosismo, so che ti metto tensione e che vorresti darmi tutto quello che desidero ma putroppo non ne hai i mezzi...sei giovane...siamo giovani.
E non mi impegno a trovare un lavoro perchè altrimenti si annullerebbe quasi totalmente quel poco tempo che abbiamo a disposizione per vederci, e non riesco a stare senza di te, adesso vorrei kiamarti e dirti che mi manchi, che so di essere pressante e che delle volte hai un caratteraccio nel farmelo notare, che non vorrei metterti fretta e che ho il brutto difetto di vedere sempre il bikkiere mezzo vuoto mentre tu puntalmente vedi quello mezzo pieno...
Mi chiamerai + tardi, appena troverai un momento libero dal tuo lavoro e allora mi dirai che non devo preoccuparmi, che va tutto bene, che mi capisci...ma io so di averti messo tensione e questo mi fa paura perchè ho paura di perderti...sempre, nonostante tutto sia apposto ho sempre quella fottutissima paura di essere abbandonata che non mi lascia in pace...
La verità è che non mi voglio proprio bene e ricerco l'affetto per me dentro di te...
La verità è che non mi fido di niente, che forse valgo veramente poco...
La verità è che ho fallito con la scuola ed ho bisogno di sentirmi dire da te che riuscirò in qualcos'altro...
La verità è che sono troppo legata a te e forse è un male in fatto che tu mi sia così indispensabile...
La verità è che stasera ho il cervello chiuso in una morsa di tristezza che si allenterà quando ti sentirò per poi stringersi di nuovo dopo qualche ora per paura di aver pianto al telefono e di essere stata quindi un fastidio, di aver parlato troppo o troppo poco...di non essere quello che va bene...
Non sono mai stata quello che va bene, nè per me nè per gli altri.
Tu soltanto mi hai fatta sentire compresa e accolta, ma so anche quanto hai sofferto a causa dei miei sbalzi d'umore e dei miei comportamenti e non voglio che niente del passato si ripeta...

3 commenti:

  1. Ciao, ti lascio un sorriso e il mio saluto. Buonanotte!

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  2. Melina...il fallimento scolastico ti assicuro che lo comprendo benissimo.
    Sai, quando si è insoddisfatti di qualcosa, si rischia di compiere il grave errore di appaggiarsi a qualcuno completamente.
    Credo che questo non porti a nulla di buono. Per prima cosa bisogna imparare a vivere per se stesse e a volerci bene.Bisogna ricostruire la propria vita.Solo dopo si potrà avere un rapporto sano con un uomo.
    Altrimenti si continua a vivere nella paura di perdere questa persona e la paura non genera nulla!
    In più c'è il rischio di entrare in brutte spirali nel caso si dovesse perdere questa persona.Gli altri (tutti) per un motivo o per l'altro possono venire a mancare.
    E' fondamentale essere autosufficienti.

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  3. Un post così personale e sincero che vorrei non esprimere opinioni troppo dirette, anche perché il privato delle persone è sacro. Rimango quindi sul generale, considerando come, in una relazione di coppia, ognuno mette in gioco tutto se stesso, ogni parte, luminosa o in zona d'ombra che sia. E ognuno lo fa avendo prima scelto di farlo. Nessuna pistola puntata alla testa. Certo, a volte si rimane, o si fa rimanere accanto a noi una persona, per solidarietà, o bisogno. Ma allora non è proprio amore, è qualcosa che sfiora pericolosamente la pietà, da una parte, la necessità, dall'altra. Magari in senso blando, o inconscio, magari senza conseguenze troppo profonde, ma in questo caso si diventa dipendenti da qualcuno, e il rapporto diventa disequilibrato.
    In ogni altro caso accettare le vette e i limiti della persona che si ama, come lei accetta i nostri, e cercare insieme di ricavare il massimo dai primi, superare insieme i secondi, è più che doveroso. E' la sostanza stessa dell'amore, che va sempre in 'costruzione', altrimenti è malato.
    Tutti siamo utili, nessuno indispensabile, per questo concordo con Guernica sulla necessità di essere autosufficienti.

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