lunedì 23 maggio 2011

Come si può venerare il dolore?

Ho notato che ci sono tantissimi blog che parlano di cose sadiche, di cose masochiste, di schiavi e padroni e cose del genere e francamente provo tristezza...
Come si può venerare il dolore?
Come si può adorare il proprio carnefice?
NON GIUDICO NESSUNO
non mi sento all'altezza di giudicare nessuno, però mi domando, ma come si si fa a chiamarlo amore?
Quanti sentimenti e quante perversioni vengono scambiate per AMORE?
Nell'amore non dovrebbe esserci dolcezza? Condividere tutto con dolcezza e rispetto?
Il dolore, la sofferenza, le lacrime NON SONO AMORE, non sono cose belle...
Ma queste persone si amano, prima di poter amare qualcuno?
Sono molto felice di essere quella che sono, di condividere con la persona che amo un rapporto che prima di tutto si basa sul rispetto reciproco e sulla tenerezza, sulla dolcezza e la passione intesa come celebratrice di un'unione fra due persone che provano l'uno per l'altra un sentimento che ti porta a fargli del bene e non del male...
Le mie poesie potrebbero definirsi erotiche e mi piacciono molto, come mi piacciono scritti erotici leggeri e romantici che ho trovato in altri blog, ma certe cose, e anche certi scritti definiti erroneamente erotici, sono soltanto pornografici e credo che in un modo depravato come questo dovremmo impegnarci a diffondere la luce e non la tenebra...
Umili constatazioni di una ventiduenne che non ha intenzione di offendere nessuno...

4 commenti:

  1. Quanto tempo ...
    Rispetto l'adorazione del dolore, ma non la condivido.
    Dicono che chi ha provato tutto abbia necessità di trasgredire, di superare i limiti. Personalemnte (molto personalmente) temo che qualcuno sia solo convinto di aver provato tutto, ma che non sia accorto di aver saltato qualche tappa ... forse la migliore.

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  2. ciao,
    non leggo mai i commenti ai post degli altri, mi limito a scrivere il mio,
    ma ho buttato un occhio di sopra, e ho letto la prima frase di folletto del vento, è una di quelle frasi che non ho mai capito.....
    rispettare ma non condividere, è un po' come vedere uno che piscia per strada, e dirsi tra se e se che tu non lo faresti mai, vuolk dire che si rispetta una che piscia per strada?????
    forse l'esempio è un po' estremo,ma si, io non rispetto che si fa del male o chi trova piacere nel fare o farsi del male, il dolore è male, è negativo, è qualcosa da cui scappiamo sempre, chi lo venera, a chi piace, c'e' solo una parola. PAZZIA

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  3. Ritengo di non poter giudicare, ne bene ne male, chi la pensa in modo diverso dal mio.
    I "gusti" sessuali, come quelli politici, religiosi, sportivi, e mettici tutti quelli che vuoi, sono estremamente soggettivi.
    Chi si fa del male, fino a che non lo fa agli altri, ha il diritto di non essere messo alla gogna solo per questo.
    Chi "piscia per strada" non ha rispetto degli altri, quindi non merita nemmeno il mio (come vedi l'esempio non era molto calzante ...).
    ILproblema di questo mondo è che siamo tutti troppo divisi in "pro" e "contro", al massimo c'è chi si manifesta "tollerante" (termine bruttissimo perchè significa accettare senza condividere ... ipocrisia pura), se ci fosse un pò più di rispetto negli altri, forse saremmo tutti un pò meno "pazzi".

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  4. Stupendi i vostri commenti e anche io, come folletto dico che rispetto ma non condivido nel senso che ho rispetto per tutte le persone e per i loro pensieri (eccetto pedofili, maniaci ecc.)tuttavia non condivido il loro modo di fare nè quello di pensare...
    Caro folletto, èì una gioia trovare qui un tuo commento e Gio_illusion apprezzo non sai quanto la tua schiettezza e forse il tuo coraggio, poichè per non offendere nessuno mi sono limitata a dare una mia umile riflessione senza invece dire che anche io penso che farsi del male e fare del male sia pura pazzia...
    Un abbraccio ^_^

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